Salendo sul Kilimangiaro: natura estrema e silenzi d’alta quota
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- 11 giu
- Tempo di lettura: 2 min

Un massiccio solitario sopra la savana
Il Kilimangiaro si presenterà in lontananza come un gigante che emerge dal nulla, visibile da chilometri di distanza, con la sua cima innevata che sfida il cielo. Sarà impressionante vederlo stagliarsi isolato sulle pianure africane, quasi irreale. Man mano che ci si avvicinerà, il paesaggio cambierà: dalla savana arida si entrerà in una fascia verde lussureggiante, segno che l’altitudine già inizia a farsi sentire. Sarà il primo dei molti passaggi che questa montagna offrirà, ciascuno diverso, ciascuno unico.
Una montagna, molti mondi
Camminando tra i primi boschi umidi, si udiranno i suoni della foresta: uccelli, insetti, e talvolta il crepitio di qualche piccolo animale nascosto nel sottobosco. La vegetazione sarà fitta, e l’aria ricca di umidità. Dopo qualche ora di salita, la foresta lascerà spazio a brughiere e distese di piante basse, tipiche degli ambienti d’alta quota. Si camminerà tra rocce vulcaniche, licheni e nebbie che salgono rapide dalla valle. Ogni giornata sarà un viaggio tra ambienti differenti, e ogni cambiamento sarà una sorpresa per lo sguardo.

Vivere la montagna passo dopo passo
Il percorso verso l’alto non sarà solo fisico, ma anche visivo e sensoriale. Le temperature caleranno a ogni salita, e l’aria si farà più secca. Le notti trascorse in quota offriranno cieli limpidi e stellati, dove la via lattea apparirà nitida sopra l’orizzonte africano. Ogni sosta sarà l’occasione per osservare i dettagli del paesaggio, ascoltare il silenzio, ricaricare le forze e riprendere la salita con uno sguardo nuovo.
La neve oltre le nuvole
Da un certo punto in avanti, il suolo diventerà polveroso e il paesaggio quasi lunare. Nei pressi di Stella Point, comparirà la neve, sottile ma costante, che coprirà le pietre e segnerà l’inizio dell’ultimo tratto verso la vetta. Il cammino proseguirà lentamente, con il cielo che sembrerà più vicino e il silenzio che si farà sempre più profondo. Arrivare a Uhuru Peak significherà toccare il punto più alto d’Africa, a 5.895 metri, dove la luce sarà chiara e il panorama immenso.

Un paesaggio che cambia dentro
Tutto ciò che si sarà visto lungo la salita, la vegetazione che scompare, i cieli che si fanno immensi, le tracce del ghiaccio sul suolo vulcanico, resterà con chi avrà percorso quei sentieri. Il Kilimangiaro non sarà solo una montagna, ma un luogo di trasformazione, dove lo spazio esterno dialoga con quello interiore. Una volta giunti in cima, sarà chiaro che ogni metro salito ha lasciato qualcosa da portare con sé, anche una volta tornati giù.
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