Almería e Granada: deserti, fortezze e villaggi bianchi dell’Andalusia
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- 30 set
- Tempo di lettura: 2 min

Tra deserto, mare e architetture andaluse
Chi esplorerà il territorio tra Almería e Granada si troverà immerso in uno degli angoli più inaspettati della Spagna: una regione dove la natura si esprime attraverso paesaggi contrastanti, e la storia si legge nella pietra, nelle fortezze e nei giardini. Qui, tra tratti di costa selvaggia e rilievi di montagna, l’Andalusia orientale mostrerà un volto autentico, fatto di silenzi, vento e visioni che alternano il reale e l’immaginato.
Cabo de Gata: paesaggi minerali e biodiversità costiera
Il cammino inizierà lungo la costa vulcanica di Cabo de Gata, area protetta riconosciuta per la sua biodiversità, in particolare marina. Si percorreranno sentieri affacciati sull’oceano, tra promontori, calette e dune che si muovono sotto il vento costante. Le formazioni rocciose di Monsul, rese celebri anche dal cinema, si mostreranno come sculture naturali. Non mancheranno saline abitate da fenicotteri e piccoli centri costieri in cui la vita si muove ancora con lentezza.

Il deserto di Tabernas e il cuore geologico della regione
Procedendo verso l’interno, il paesaggio cambierà drasticamente. Tabernas, considerato il solo deserto europeo, si presenterà con i suoi canyon, calanchi e colori ocra. I più attenti riconosceranno le ambientazioni di celebri film western, ma il luogo offrirà molto più che suggestioni cinematografiche: sarà un’immersione in un ecosistema fragile, modellato da millenni di erosione e adattamento. Nel Geoparco UNESCO sarà anche possibile visitare il Geode di Pulpí, cavità cristallina unica nel suo genere.
Sierra Nevada: crinali, boschi e borghi silenziosi
A pochi chilometri dal deserto, i rilievi della Sierra Nevada accoglieranno paesaggi di media montagna. Si camminerà tra Bayárcal, uno dei borghi più alti dell’Andalusia, e El Chullo, vetta di 2.612 metri facilmente accessibile e panoramica. I sentieri si snoderanno tra boschi, pascoli e altopiani punteggiati da mulini e case di pietra. In primavera sarà possibile osservare la fioritura di molte specie endemiche.

Granada e l’eco della cultura andalusa
Il percorso si chiuderà nella città di Granada, custode di una delle più alte espressioni artistiche del periodo moresco: l’Alhambra. I suoi giardini geometrici, i giochi d’acqua, le stanze affrescate e i motivi decorativi parleranno di un’epoca in cui arte, scienza e natura trovavano un equilibrio sottile. Sarà anche l’occasione per percorrere sentieri ai piedi delle montagne, lungo passerelle sospese e vecchie vie rurali, prima di lasciarsi sorprendere da un tramonto sulle alture.
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